L’edificio oggi noto come "Palazzo Merula" viene costruito nei primi decenni del ‘600.
Nasce come convento di monache terziarie domenicane di clausura, dedicato alla Madonna Assunta. La struttura comprendeva due chiostri, una chiesa (aperta anche al culto esterno), un giardino con orto e abitazioni adiacenti di lavoranti e amministratori del monastero. Nel 1805 il convento viene soppresso, incamerato dallo Stato e venduto a lotti. Del periodo conventuale oggi restano ancora tracce di affreschi e una nicchia stuccata.
Il chiostro grande viene acquistato dall’Ospedale Civile di Vigevano che vi colloca la sede dell’orfanotrofio maschile.
Nel 1809 il benefattore vigevanese Giovanni Merula, sacerdote, lascia tutti i suoi beni all’orfanotrofio che da lui prende il nome.
Oltre agli orfani, vengono mantenuti anche alcuni poveri vecchi inabili al lavoro. Per tutto il XIX e metà del XX secolo Palazzo Merula funge da orfanotrofio e asilo, poi dagli anni ‘50 dello scorso secolo inizia un lento ma costante degrado dell’immobile, che viene utilizzato come sede di attività artigianali e commerciali, oltre che come luogo di residenza.
Finalmente nel 1996 l’Amministrazione Comunale di Vigevano, che nel frattempo era divenuta proprietaria dell’immobile, inizia i lavori di ristrutturazione dell’edificio, terminati nel 2002.
Oggi Palazzo Merula è stato riportato alle eleganti forme architettoniche del XVII secolo.
Attualmente è sede dell’Archivio Storico Comunale, del Museo dell’Imprenditoria Vigevanese, della Società Storica Vigevanese, del Fondo Lucio Mastronardi e di altre realtà culturali; inoltre ospita numerose manifestazioni all’interno del cortile, impreziosito da tre cedri del Libano quasi secolari.
(link http://www.museoimprenditoriavigevanese.rcvigevanomortara.info)